Capparis spinosa L.

Cappero

Cappero: dal latino cãppere(m), greco kapparis, di origine preindeuropea, probabilmente dall'arabo kabar.

Cappero
Cappero

Genere Capparidaceae

Sinonimi Capparis aegyptia, Capparis cordifolia, Capparis rupestris, Capparis sicula

Altri nomi Capparo

Dialetti savonesi Tà panu

L'uso in cucina

I bottoni fiorali del Cappero, raccolti da aprile a luglio, conservati sotto sale o sotto aceto, sono un ingrediente, già noto a Greci e Romani antichi, insostituibile in cucina nella preparazione di innumerevoli pietanze tipiche della gastronomia mediterranea, troppo note e troppe per elencarle tutte: carni lesse (chi non ricorda il vitello tonnato), pesci, insalate, salse ecc.
Già nel Medioevo Capperi salati o sott'aceto dal Mediterraneo raggiungevano la Polonia e la Russia.
Con i Capperi vale la pena di ricordare la salsa genovese per il pesce lesso e la salsa del Papa, riportata da Pellegrino Artusi nel suo famoso manuale La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene.

Proprietà medicamentose

Il Cappero è già apprezzato come pianta medicinale da Galeno, Columella e Dioscoride, come cita il medico senese Mattioli nel XVI secolo, affermandone l'utilità per calmare i dolori della sciatica, “purgare la flemma della testa”, lenire il dolore di denti, guarire le ulcere e le scrofole (suppurazioni delle glandole linfatiche del collo) ed altro ancora.
La parte medicamentosa è costituita dalla corteccia della radice, che si raccoglie quando la pianta è a riposo, alla quale sono attribuite proprietà antiartritiche, astringenti, diuretiche e toniche. In forma di infuso o decotto la radice del Cappero viene indicata nell'atonia generale, nell'idropisia, nella clorosi e nella gotta, contro l'isterismo, negli stati depressivi ed in alcuni casi di paralisi.
Contro la stranguria (estrema difficoltà di urinare) Catone riporta la ricetta di un vino medicato: una libbra (circa tre etti) di capperi e ginepro pestati, in due congi (sei litri e mezzo) di vino, da prendersi al mattino a digiuno.
Columella consiglia radice di Cappero con aceto come drastico rimedio per i vermi intestinali dei cavalli.
Un testo di medicina del Seicento enuncia che l'olio di Capperi “mollifica le materie che sono nella milza, e la conforta. Vale anche allo scirro (carcinoma duro), e ad ogni ostruzione di essa milza”.

L'impiego nella cosmesi

La polpa dei boccioli freschi può essere applicata sulle guance facilmente arrossabili per capillari dilatati. Anticamente si diceva guarisse le vitiligini.

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