Laurus nobilis L.

Alloro

Alloro: dal latino lauru(m), di origine preindeuropea. Alcuni fanno derivare il nome Lauro dal celtico lawur, con significato di “verdeggiante”.

Alloro
Alloro

Genere Lauraceae

Sinonimi Laurus undulata

Altri nomi Lauro, Orbano

Dialetti savonesi Oibâ, Oribôgu; anche Oufêuggiu, letteralmente foglia d'oro

L'uso in cucina

Gli usi delle foglie di Alloro in cucina per la cacciagione, gli arrosti, le salse, i condimenti, gli intingoli, i ripieni, ecc. sono talmente noti da non richiedere altre parole.
Come curiosità si può citare un liquore casalingo, dalle proprietà rilassanti, preparato con le foglie d'Alloro macerate in alcol.
Apicio, famoso (leggendario) gastronomo dell'antica Roma, ha tramandato la ricetta per il Porcellum laureatum, cioè il maiale laureato, arrostito con rami e bacche di Alloro (non insignito del titolo di dottore!).
Catone riporta la ricetta del mostacciolo: una sorta di focaccia con il formaggio che veniva posata su foglie di Alloro per prenderne l'aroma.
Maestro Martino, cuoco dell'antichità, la cui fama è giunta fino a noi per le sue ricette raccolte alla fine del Quattrocento dall'umanista Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina, in un volume dal titolo “De honesta voluptate”, ha lasciato una ricetta per le “frictelle con fronde de lauro”, che dice “Frigi de foglie de lo lauro in qualche bon grasso o lardo.
Poi cavale fora et lassale sciuccare (asciugare) …”.
Nella stessa raccolta di ricette, forse il primo vero organico e completo libro di cucina che sia stato mai pubblicato, Maestro Martino suggerisce “alchune foglie de lauro” per allessare l'anguilla e per arrostire il “cancro marino”, e “doi o tre ramicelle de làvoro” per preparare la porchetta.

Proprietà medicamentose

In epoca remota Ippocrate consiglia fumigazioni di foglie di Alloro per alleviare i dolori del parto e Plinio ne ritiene efficace l'olio per i casi di sciatica.
Agli infusi di foglie e di bacche di Alloro sono state nel tempo attribuite proprietà anticatarrali; antireumatiche; carminative, utili nei casi di meteorismo; colagoghe, cioè stimolanti la secrezione ed il deflusso biliare; digestive, per le dispepsie; emmenagoghe nella amenorrea; diuretiche, espettoranti, stimolanti, sudorifere, toniche e, in forti dosi, anche vomitive.
L'impiego prevalente dei preparati di Alloro è però per i disturbi dell'apparato digerente, particolarmente per le diarree dei bambini.
Per uso esterno l'infuso di foglie di Alloro era ritenuto giovevole contro la scabbia, l'alopecia, i reumatismi e la gotta.
Dai frutti si ricava l'unguento od olio laurino, usato ancor oggi per i dolori reumatici ed in veterinaria come parassiticida, anticamente l'olio laurino era tenuto in gran conto dagli speziali perché si diceva “apre le bocche delle vene”.
L'acqua in cui hanno bollito bacche di Alloro è considerata ottima per i pediluvi: toglie la stanchezza e limita la sudorazione. Le bacche, ridotte in poltiglia, si possono applicare sulle contusioni.
Ippocrate prescrive pozioni di Alloro, con una dracma di fango, per irrigazioni vaginali o anche, per la stessa funzione, bacche di Alloro cotte nel vino con seme di sambuco.
Testi di medicina medioevali attribuiscono alle bacche di Alloro la proprietà di curare il cervello “freddo” di coloro che hanno perso il senno.
Testi rinascimentali assicurano che i decotti di Lauro giovano, “sedendovisi dentro, à i difetti della matrice, & alle passioni della vescica”.
Da altri antichi testi di medicina apprendiamo che l'elettuario di bacche di Lauro “è utilissimo nelle coloche intestinali, ed al volvolo (occlusione dell'intestino per attorcigliamento) prodotti da crudezze d'umori, tanto preso per bocca, che fattone crestiere” (clisteri), ed ancora che le bacche di Lauro “mangiate dalle donne gravide, quando vanno a dormire, fanno partorire felicemente”.
L'edizione del 1789 del Ricettario Fiorentino, tra i preparati a base di Alloro annovera un unguento nervino, con sego di pecora ed un unguento da rogna, con grasso di maiale e fiori di zolfo.

L'impiego nella cosmesi

Un decotto di foglie di Alloro dona magici riflessi ai capelli scuri, una manciata di foglie rende l'acqua del bagno deodorante e stimolante. L'olio essenziale è usato in profumeria e per la fabbricazione dei saponi.

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