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Ciclamino: consigli, curiosità ed utili suggerimenti per la sua cura

Ciclamino: consigli, curiosità ed utili suggerimenti per la sua cura
Ciclamino: consigli, curiosità ed utili suggerimenti per la sua cura

Il genere Cyclamen appartenente alla famiglia delle Primulaceae, comprende diverse specie originarie dell’area orientale del Mediterraneo, alcune delle quali, proprie anche della flora spontanea italiana, sono state introdotte nella coltivazione.
Esistono molte specie di ciclamino, tra quelle coltivate ricordiamo il Cyclamen persicum che è la più diffusa e con le sue numerose varietà, rappresenta una delle piante ornamentali più conosciute ed apprezzate è originario dell’Asia minore. Ha un tubero nero e piatto dal quale partono i piccioli fogliari ed i peduncoli fiorali. Le foglie sono cuoriformi di colore verde intenso, alle volte screziate d’argento e la pagina inferiore di solito è rossa. I fiori sono formati da cinque petali di vario colore dal bianco, al rosa, al viola o screziati. I ciclamini che si trovano in commercio appartengono ad una categoria specifica, quello delle “cultivar”, si tratta di varietà selezionate e coltivate per la vendita. Le varietà standard più comuni sono vendute in vasi di coccio di diametro di 15cm o 19cm. Altre cultivar conosciute sono i ciclamini midi e ciclamini mini, spesso vendute in vasi di plastica di diametro 14cm o 11cm. Queste piante sono di dimensioni ridotte ma presentano fiori piuttosto grandi. Hanno dunque un elevato valore estetico e sono particolarmente indicate in composizioni avendo dimensioni medio piccole, infatti possono essere facilmente accostate ad altre piante.
Tra i ciclamini spontanei ricordiamo il Cyclamen neapolitanum che produce fiori rosa e fiorisce a settembre ed è presente nei boschi dell’Italia meridionale e il Cyclamen repandum che produce fiori rosa e fiorisce in primavera ed è presente nei boschi dell’Italia centrale e meridionale. I ciclamini selvatici che troviamo nei sottoboschi in zone preferenzialmente ombreggiate con fiori molto profumati e in genere di dimensioni ridotte rispetto alle piante di ciclamini coltivate.

Come prendersi cura delle piante di ciclamino acquistate durante e dopo la fioritura

Prendersi cura di un ciclamino è facile, anche se è non è semplice farlo rifiorire; infatti questa pianta può vivere e fiorire per alcuni anni di seguito e ogni anno che passa produrrà fiori sempre più abbondanti.

Ciclamino in vaso, dove posizionarlo?
Il ciclamino cresce bene per molti anni anche in vaso, negli ambienti domestici: l’ideale è porlo in una stanza non riscaldata sulle scale, in veranda, nella parte all’ombra del balcone o del terrazzo. Il segreto più importante del suo successo sta nella temperatura e nella ventilazione dell’ambiente in cui viene collocata. Principalmente durante la fase di crescita delle foglie e dei fiori, questa non dovrebbe superare i 15°C; sistematela quindi lontano dai termosifoni, in piena luce ma non colpita direttamente dai raggi solari (questa regola è valida per quasi tutte le piante di appartamento, alle quali il sole diretto potrebbe provocare ustioni anche in inverno). Sarebbe quindi buona norma, se le piante sono messe all’interno di una stanza, schermare le finestre con tende, arieggiare l’ambiente di frequente e spegnere il riscaldamento di tanto in tanto. Nelle zone temperate si può lasciare il ciclamino sul terrazzo per tutto l’inverno. Altro accorgimento importante è quello di eliminare rapidamente e completamente le foglie ed i fiori appassiti, senza lasciare “mozziconi” che potrebbero marcire, contagiando altre parti della pianta, staccandoli proprio nel punto di intersezione al tubero.

Annaffiatura
In tutto il periodo autunno-invernale si innaffia il ciclamino massimo ogni due o tre giorni, in maniera tale che il terriccio rimanga umido costante, ma non inzuppato. Si lasci sgrondare l’acqua e si butti quella in eccesso che si è raccolta nel sottovaso, questa pianta teme i ristagni. Per evitare l’insorgere di marciumi si consiglia di non bagnare il centro della pianta e di eliminare le foglie e i fiori secchi.

Rinvaso
Il rinvaso si effettua solo se le radici hanno completamente occupato il vaso e spuntano in superficie o dal foro di scolo del vaso. Si fa in primavera, dopo la fioritura, usando un terriccio apposito che si può trovare o in un garden o nel nostro “magazzino prodotti per l’agricoltura” in un vaso di diametro poco superiore al precedente, ponendo sul fondo dei pezzi di coccio e della argilla espansa per favorire lo sgrondo dell’acqua.

Concimazione
Ogni due o tre settimane è bene concimare con del fertilizzante liquido da aggiungere all’innaffiatura. Anche questo lo si può trovare nel nostro “magazzino prodotti per l’agricoltura”. Durante il periodo di fioritura è opportuno somministrare un concime con più alto titolo di potassio per agevolare la fioritura.

Fioritura
Qualunque sia la specie e la varietà prescelta il ciclamino, è una pianta che fiorisce nel periodo invernale ininterrottamente fino a marzo-aprile e per questo motivo viene di solito acquistata nel periodo tra ottobre e gennaio. È preferibile comunque acquistarla prima della piena fioritura, controllando che ci siano abbondanti boccioli e che le foglie sino ben turgide e sane.
Bisogna prendersi cura dei ciclamini anche e soprattutto dopo la fioritura. In primavera, dopo aver fiorito, il ciclamino entrerà in una fase di riposo. È necessario consentire alle foglie di morire e non annaffiare più la pianta quando si vede la pianta che sta morendo. Mettete la pianta in un luogo fresco e buio, rimuovete il fogliame morto e lasciatelo riposare per due mesi. Una volta che il ciclamino ha terminato il suo periodo di riposo vegetativo e possibile iniziare a innaffiare di nuovo in modo maggiore. Le foglie si rinnoveranno completamente e si arriverà ad una nuova fioritura.


Trapianto in giardino
Se decidete di coltivare il ciclamino in giardino tenete conto soprattutto della posizione dove trapiantarlo, ricordandosi che questa pianta predilige i luoghi in mezz’ombra e soffre se è esposta alla luce diretta del sole. Quindi una posizione ideale può essere creare un’aiuola sotto un albero o una siepe in modo che le piante siano al riparo dai raggi del sole che potrebbero bruciare le foglie.

Parassiti e malattie del ciclamino

Foglie che si afflosciano

Se il ciclamino presenta questi sintomi vuol dire che la pianta è stata sistemata in un posto troppo caldo e secco. In questo caso è sufficiente bagnarla bene e spostarla in un ambiente più fresco ed umido.

Foglie ingiallite
Questo sintomo vuol dire che la pianta è stata sistemata in un posto troppo caldo e troppo buio, quindi è bene spostarla in un ambiente più fresco ed umido.
Foglie con macchie gialle diffuse a partire dal punto di intersezione del picciolo fogliare sulla lamina.
Questa patologia che successivamente si estende verso il bordo della foglia fino a farla seccare e rimanere attaccata al bulbo è tipica della fusariosi, una malattia causata da un fungo, il Fusarium. Una volta che i sintomi si sono manifestati sulle foglie, poiché la malattia inizia dal tubero, non c’è più niente da fare.

Macchie necrotiche sui petali e marciume della parte centrale della pianta
Queste sintomalogie, dove la base dei piccioli e dei peduncoli fiorali appaiono molli perché marciscono sono il sintomo della presenza della muffa grigia, un fungo, la Botrytis, è bene eliminare subito le parti infette e trattare con uno specifico anticrittogamico. I rimedi nei confronti di questo fungo sono innanzitutto preventivi, in quanto questo fungo è favorito dall’eccessiva umidità dell’aria e dalle eccessive annaffiature.

Foglie che iniziano ad ingiallire appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso, a questo punto è bene aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità ne favorisce la proliferazione).

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