Assistenza agrotecnica

Una nuova tecnica di lotta integrata agli afidi: le banker plants

Un sistema autosufficiente che crea un complesso di limitatori naturali per tutta la stagione

Una nuova tecnica di lotta integrata agli afidi: le banker plants
Una nuova tecnica di lotta integrata agli afidi: le banker plants

Gli afidi rappresentano uno dei principali problemi sulle colture orticole (e non solo!) in serra, soprattutto nel periodo primaverile. Questi insetti, per la conformazione del loro apparato boccale suggente, e data l’alta prolificità causano:

DANNI DIRETTI sottrazione di linfa alla pianta con conseguente alterazione dei normali processi fisiologici nonché formazione di melata e fumaggine che aggravano ulteriormente lo stato in cui versa la coltura. Questa subisce, di conseguenza, un calo nella produzione, inoltre, il valore dei frutti e/o della pianta stessa destinati al mercato viene inevitabilmente deprezzato.

DANNI INDIRETTI gli afidi si comportano come agenti di trasmissione di virus.
Le specie di afidi più comuni su Cucurbitacee, Pomodoro e Basilico sono Aphis gossypii, Macrosiphum euphorbiae e Myzus persicae.
La difesa dagli afidi, dal punto di vista chimico, è orientata verso insetticidi sistemici o per contatto che non sempre sono efficaci e selettivi. Il trattamento di piante infestate può inoltre provocare la morte di insetti utili che si nutrono di melata e degli antagonisti, debellando le popolazioni dei limitatori che potrebbero controllare gli afidi. I sistemici appartenenti al gruppo dei neonicotinoidi sono inoltre particolarmente pericolosi per le api e i pronubi selvatici, e non vanno impiegati prima della fioritura.
La riduzione dello spettro di agrofarmaci utilizzabili e la crescente attenzione per la tutela dell’ambiente rendono necessaria l’adozione di metodi alternativi per il controllo di questi fitofagi. A tale scopo, è stato studiato da Koppert un semplicissimo sistema di allevamento di alcuni parassitoidi di afidi, realizzabile direttamente in azienda, che consente di avere una copertura precoce e prolungata nel tempo. Tale sistema, particolarmente utile su colture a raccolta giornaliera, non richiede l’uso di insetticidi.
I parassitodi di afidi sono già utilizzati da anni nelle colture protette , con ottimi risultati: l’unico limite del loro utilizzo è che il lancio in serra deve essere fatto precocemente, appena si vedono i primi adulti comparire sulle foglie. Per un controllo efficace, sarebbe quindi opportuno avere una popolazione di antagonisti già insediata alla comparsa degli afidi. Per questo motivo Koppert ha ideato una tecnica innovativa denominata BANKER PLANTS, ovvero una banca di parassitoidi: in pratica si tratta di creare un mini-allevamento di insetti utili nella propria serra.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste.
Prima fase: semina dei cereali (preferibilmente orzo, perché cresce più rapidamente) non conciati.
La semina, che va effettuata almeno 3 settimane prima del lancio degli afidi, può avvenire a terra, in vaso o su sacchi di terriccio, in una zona della serra. Dopo circa tre settimane dalla semina, quando l’orzo è sufficientemente sviluppato, si procede con la seconda fase sotto descritta.
Seconda fase: lancio degli afidi presenti sulla banker plant fornita da Koppert: sono piante di graminacee coltivate su torba e su lana di roccia su cui sono presenti afidi che vivono e si riproducono solo su orzo e graminacee simili, senza che ci sia il pericolo che questi attacchino la coltura. Gli afidi introdotti sono delle specie Rhopalosiphum padi e Sitobium avenae, monofagi su graminacee.
Terza fase: sull’orzo infestato da afidi si introducono i parassitoidi: questi organismi utili si riproducono grazie agli afidi presenti sulle graminacee in modo da creare una popolazione di antagonisti sufficiente a contrastare gli afidi che dovessero, successivamente, attaccare la nostra coltivazione. In questo modo si crea nella serra un “serbatoio” di insetti utili, sempre disponibili in caso di necessità.
Il piccolo ecosistema che si viene a costituire attira inoltre i limitatori autoctoni, tra i quali coccinelle, crisope e altri parassitoidi, incrementandone le popolazioni.
La cura delle piante che alimenteranno gli afidi è determinante nella riuscita dell’allevamento, influenzando positivamente l’efficacia dei parassitoidi. Il sistema delle banker plants diventa quindi autosufficiente e crea un complesso di limitatori naturali che si protrae nella stagione.

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